La campana

Durante la campagna greco-albanese, gli alpini del “Vicenza” trovarono una campana di bronzo tra le macerie di un sacello distrutto dai bombardamenti. La raccolsero con molta devozione e, tutti animati dallo stesso amore per la terra natia, fecero voto che chi fosse tornato per primo in Italia avrebbe portato il sacro bronzo alla Madonna di Monte Berico, in segno di riconoscenza.

E fu così che la campana, gelosamente custodita, portata a spalle o a dorso di mulo, seguì i valorosi alpini, in ogni loro peregrinare e nelle epiche battaglie. Addirittura sotterrata durante i combattimenti o i bombardamenti e poi riportata alla luce, in trionfo, dopo ogni perigliosa impresa.
Sedici gloriose penne nere del “Vicenza” ritornarono in Patria e, a nome del Battaglione, portarono la campana al Santuario di Monte Berico, sciogliendo così il voto fatto sul campo di battaglia.

Contemporaneamente era stata eretta, per il voto di un reduce dal fronte russo, una chiesetta tra i due castelli di Montecchio Maggiore, a 15 km da Vicenza, e così gli alpini pensarono di collocare, sul piccolo campanile che la sovrasta, la storica campana portata dal fronte greco-albanese e donata al Santuario di Monte Berico, in modo che i due voti si fondessero in uno solo, idealmente.
I Padri del Santuario Berico aderirono alla proposta con la più completa generosità, concedendo in uso perpetuo il sacro bronzo, “perché di lassù potesse chiamare a raccolta le genti alpine alla loro bella, ispirata e mistica chiesetta, dedicata alla Madonna dei Castelli, patrona degli Alpini, per recitare insieme, a ricordo degli Alpini caduti sui vari fronti di guerra, la preghiera scritta sul marmo”.

Ed il 4 ottobre 1945 i reduci del Battaglione Vicenza inaugurarono la chiesetta votiva dedicata alla “Madonna dei Castelli”.

Immagini del Gruppo Alpini di Montecchio Maggiore – ogni diritto riservato


Preghiera alla MADONNA DEI CASTELLI – patrona degli Alpini –

Benedici o Madonna le giovani e vecchie penne nere
vigili scolte alle frontiere
Benedici o Madonna le nostre madri le nostre spose
e i figli nostri lontani
Benedici o Madonna le nostre baite, le limpide fonti
e il mistero dei boschi
Benedici o Madonna le nostre montagne le solinghe valli
e i silenzi delle candide cime
Veglia o Madonna sui nostri Capi, sul Tricolore
e sulla Patria nostra l’Italia
Aiutaci o Madonna nel pericolo, salva le nostre anime
e guidaci alla vittoria !
Amen

La preghiera è scritta su una pregevole scultura in marmo, all’interno della chiesetta, opera dello scultore vicentino Giuseppe Zanetti, artigliere alpino.